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Seminiamo la canapa per un’agricoltura naturale ed innovativa!
Il giovane abruzzese Alessandro Palumbo ha detto si!
In Italia la coltivazione della CANAPA SATIVA (detta anche industriale o da fibra) era già conosciuta nell’Età del Bronzo. Fino agli anni ’40 del Novecento se ne coltivavano circa 100mila ettari, ma negli anni ’50 la sua coltivazione è stata abbandonata vuoi per l’introduzione e l’espansione delle fibre sintetiche, vuoi per lo scarso interesse della salvaguardia dell’ambiente, vuoi per le errate interpretazioni legislative.
La coltivazione della CANAPA SATIVA a basso tenore di THC, inferiore allo 0,2% è legale dal 1998.
Nel cuore dell’Abruzzo, a Tortoreto in provincia di Teramo, esiste una realtà che crede, investe e lavora sulla coltivazione e trasformazione alimentare dei semi di canapa. E’ la Hemp Farm Tortoreto del giovane vent’ottenne Alessandro Palumbo che, chiamato al telefono, ha deciso di raccontarsi.
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In Italia continua ad esserci poca informazione sulla coltivazione della canapa quale valore aggiunto per una ripresa economica, nonostante si tengano fiere sulle diverse applicazioni della canapa, da quella industriale a quella alimentare e cosmetica. E pensare che negli Stati Uniti le prime aziende a tema canapa sono quotate in borsa. Come ti sei avvicinato all’idea di coltivare questa pianta?
(Risatina)Come tutti i giovani c’è stato, per così dire, un assaggio, ma crescendo la passione per la natura, per la sana alimentazione, per la conoscenza dei principi attivi delle piante in genere, mi hanno indirizzato verso l’imprenditorialità e quindi ad avvicinarmi a questa pianta dalle mille risorse e che trova terreno fertile per qualunque impiego.
Quindi hai creato un’azienda che coltiva la canapa, la trasforma e la vende?
La mia è una piccola realtà ma con grandi prospettive. E’ una Hemp Farm, fattoria della canapa, ed è a Tortoreto. E’ un progetto in continua evoluzione proprio per restituire a questa pianta le sue caratteristiche che vanno ben oltre le conoscenze riportate agli onori di cronaca. Ho iniziato con due ettari, uno dedito alla produzione di semi ed uno di fibra. Lavorando i semi con dei macchinari specifici produciamo olio di canapa, semi decorticati, farina, latte di canapa ma che di latte ha solo il colore.
Hai incontrato difficoltà amministrative per poter operare in questo settore per il quale solo a pronunciarne la parola…canapa, fa sbarrare gli occhi?
Ero preparato a questo, ma devo dire che il cammino è stato positivamente sorprendente. Nonostante le Forze dell’Ordine fossero impreparate, ho trovato piena collaborazione grazie a tutta una serie di documentazione ed informativa. Non mi hanno affatto intralciato nonostante il primo passo sia la denuncia di coltivazione e quindi canapa. Controlli incrociati, analisi a campione e mentalità aperta hanno dato il risultato cui auspicavo.
Non sei solo a ‘metterci la faccia’ , fatica e sacrificio. Chi fa squadra con te? E con quali soldi hai iniziato quest’avventura?
E' nata la Hemp Farm Italia, una cooperativa di cui sono presidente e dai 2 ettari iniziali che coltivavo con la Hemp Farm Tortoreto, siamo passati, insieme a Marco Sborgia e Daniele di Martino a 50 ettari A breve sarà on line il sito che comprenderà l'e-commerce. Stiamo, inoltre, valutando la filiera del fusto, ma per fare ciò occorrono macchinari costosi prodotti in Francia. Necessitano quindi finanziamenti e la politica deve fare la sua parte, ma qui è tutto bloccato.Chi non si è bloccato è stata la mia famiglia che ha creduto in me.
In cosa consiste la trasformazione e quanto avete prodotto?
Ci sono due fasi: dalla pianta viene raccolto il seme che và essiccato con un macchinario per qualche ora o al sole per qualche giorno proprio come per il grano. Una volta essiccato il seme viene decorticato e già può essere utilizzato. Quindi si entra nella seconda fase quella della spremitura, dove da un lato si ricava l’olio e dall’altro risulta l’expeller, il panello proteico, che macinato e setacciato produce la farina. Dopo la spremitura c’è il filtraggio meccanico e l’imbottigliamento. La nostra produzione nel 2014 è stata di 120 lt di olio e 450 kg di farina. Circa la metà della produzione è diventata campioncini regalo, la restante parte è andata a clienti privati e a piccoli punti vendita come l’erboristeria, il negozio bio.
Un ultima domanda Alessandro e ti lascio alla tua cannabis sativa. Perché il consumatore dovrebbe acquistare prodotti derivati dalla canapa, avendo un prezzo non molto economico? E dove sei presente al momento?
Per i suoi valori nutrizionali, per le sue proprietà benefiche in cosmetica. Ha proprietà antinfiammatorie e rigeneranti. E’ un antiossidante naturale, è lenitivo, tonificante, nutriente grazie agli amminoacidi e agli Omega 3 e 6. Usato come alimento, dal sapore nocciolato, abbassa il colesterolo e lo si può consumare a crudo sui cibi o assumerlo a parte. Dal 27 al 29 marzo a Teramo c'è la 27a Fiera dell'Agricoltura , noi siamo lì!
Grazie Alessandro!
La canapa…l’equivalente vegetale del maiale....non si butta via niente.


