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04/02/2014, 22:59

Il paese del Dragone fa bene al made in Italy

Guardiamo agli asiatici ed in particolare alla Cina come i nemici che hanno invaso le nostre terre espropriandoci in termini economici. Ma se da un lato con la valigia in mano e piena di soldi hanno occupato una fetta di mercato con i prodotti made in China, dall’altro sono alla ricerca della qualità made in Italy. Ma non qui, nel Bel Paese, bensì da loro in Cina.  Le fiere cinesi da Shanghai ad Hong Kong a Pechino, rappresentano una vetrina unica al mondo ed è lì, nel mare magnum che il prodotto italiano, dal fashion al food, è finito dritto nel mirino cinese. Chi ci ha creduto ha smesso di porsi le domande: e se poi mi copiano? ma posso fidarmi?...ed ha visto aumentare il proprio fatturato stemperando, così, lo scetticismo iniziale.

I buyers cinesi vogliono la qualità e la moneta non manca e l’Italia con i suoi vini, con l’agroalimentare  deve guadagnare terreno sui concorrenti spagnoli, francesi, australiani. Ma il singolo da solo non arriva da nessuna parte, occorre che le aziende di un comparto, insieme, si promuovano alle fiere asiatiche. Ciò più che una sfida rappresenta una vera e propria svolta naturale superando il rischio di un ridimensionamento della propria attività. Milano Unica, salone italiano del tessile, guidata da Silvio Albini sarà presente a marzo a Shanghai; Vinitaly da Hong Kong si estenderà a maggio a Chengdu voluto fortemente da Stevie Kim responsabile dell’internazionalizzazione di Verona Fiere. A Guangzhou il comparto Fiera Milano, il più importante operatore fieristico e congressuale italiano,  che ha ottenuto la qualifica di ‘Official partner for operations’ di Expo 2015, punta tutto sul food e così via anche nel settore manifatturiero, tessile, della lavorazione del vetro. Tutto a marchio D.O.C…I.  (Denominazione Origine Controllata…Italiana). L’ inserimento nel grande flusso commerciale internazionale, condivisione del macro piano promozionale, richiamo di espositori e visitatori stranieri capaci di apprezzare il meglio dell’offerta italiana, è la strada perseguita dal Ministero dello Sviluppo Economico e dall’Italian Trade Agency (ex ICE – l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane).

Franca Nocera