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24/07/2021, 17:28

La scoperta della penicillina è opera del molisano Vincenzo Tiberio

Vincenzo Tiberio

Tante mentalità geniali si sono viste soffiare grandi scoperte da colleghi più spregiudicati o già famosi,  non riuscendo quindi a difendere i propri risultati. Rosalind Franklin con il suo  scatto nitido della forma B del Dna, foto presa, a sua insaputa, e mostrata al giovane ricercatore James Watson che ne approfitta e pubblica nel 1953, sulla rivista Nature, un articolo che descrive la struttura del Dna, vincendo il Nobel nel 1962. Nettie Marie Stevens che si accorge della diversità dei cromosomi maschili e femminili . Pubblica i suoi risultati tra il 1905-1906 ma  un articolo pubblicato da E.Beecher Wilson  riporta la stessa scoperta. Non si conoscono i dettagli ma è certo che Wilson  faceva parte del comitato editoriale della rivista a cui la scienziata aveva inviato in anteprima le sue conclusioni.

Diverso è il caso del molisano Vincenzo Tiberio che , per scelta, ha rinunciato alle luci della ribalta. Nel 1889 si iscrive alla Facoltà di medicina a Napoli e và a vivere in campagna, ad Arzano, presso gli zii. Qui si accorse di un fatto anomalo: gli abitanti della casa soffrivano di mal di pancia ogni qual volta venivano pulite le pareti del pozzo di casa. Grazie ai suoi studi di microbiologia, Tiberio capì che la muffa che veniva rimossa aveva un ruolo cruciale. In un articolo del 1895 scrisse che alcune delle muffe ( Penicillium glaucum) producevano molecole in grado di neutralizzare lo sviluppo dei batteri. E fu così che scopri il potere antibatterico della penicillina 35 anni prima di A. Fleming.

Ma l’amore per la cugina e la presa in servizio come medico nella Marina Militare  lo fecero restare nell’ombra.  Nel 1929 Fleming annunciò la sua 'scoperta' al Medical  Research  Club di Londra.

Gli italiani….sempre una marcia in più!

 

Franca Nocera