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03/08/2016, 17:52

E’ l’estate degli arrosticini…. uno tira l’altro.

Gli Arrosticini, i tipici spiedini abruzzesi a base di carne di pecora e cotti su bracieri o fornacelle. Una leccornìa!!! Conosciuti in gran parte del mondo, e Giuseppe Sabatino, originario di Roccaspinalveti,  nella sua Tokyo ne è un grande sostenitore e promotore, vantano una secolarità. Nascono dalla  tradizione pastorizia abruzzese, nella zona pedemontana  del Gran Sasso in provincia di Pescara, ma oggi vengono prodotti  un po’ ovunque sul territorio abruzzese. Era il cibo dei pastori dediti alla transumanza . Negli isolati stazzi di montagna (insediamenti rurali), era comune uccidere le pecore non più produttive e gli agnelli castrati per cucinare gli Arrosticini. La carne veniva tagliata in cubetti e disposta su piccoli spiedi che venivano ricavati dal fusto di piante acquatiche raccolte lungo i corsi dei fiumi. Fino a qualche anno fa si è continuato a produrre a mano i “ceppi”. In molti paesi si potevano incontrare dei vecchietti che, seduti su delle panchine, impiegavano il tempo a temperare le stecchette di Sanguinella, un arbusto ideale per gli Arrosticini perché particolarmente dritto. Un’usanza d’altri tempi. Ora si comprano già belli e fatti, paragonabili a lunghi stuzzicadenti. Sullo spiedo che deve raggiungere una lunghezza massima di 30 cm, si infilzano tocchetti di carne magra inframmezzati da pezzi di grasso, così, quando l’arrosticino viene messo sulla brace, il grasso si scioglie e ammorbidisce la carne impreziosendone il sapore e possono anche essere aromatizzati al rosmarino o peperoncino. La tradizione vuole che vengano accompagnati da pane unto che viene fatto facendo abbrustolire delle fette di pane bianco sullo stesso braciere su cui si cuociono gli arrosticini.

Da cibo umile riservato solo ai pastori e ai contadini, presto gli arrosticini si sono affermati come piatto tradizionale abruzzese che ogni emigrante portava con sè e faceva conoscere nel luogo dove si recava, Semplici da preparare e ottimi per le occasioni sociali all’aperto come le grigliate, i “Rustell” (in dialetto locale) rappresentano il tipico piatto abruzzese da “esportazione”.

Si consumano  arrosticini durante tutto l’anno e grazie alla commercializzazione su larga scala, questo piatto della tradizione, è diventato uno street food particolarmente ricercato e che non ha stagione. Ma diffidate dalle imitazioni!! In Abruzzo le occasioni durante le quali si mangiano di più gli arrosticini sono  le festività della Pasquetta e di Ferragosto. In questi due giorni  è tradizione lasciare le città e rifugiarsi in montagna per organizzare grigliate con amici e parenti e gustare con un Montepulciano d’Abruzzo, l’arrosticino DOC.

 

Franca Nocera